E’ stato Frate Carlo Bertagnin, nostro concittadino e guardiano Priore della Collina delle Croci in Lituania, a chiedere alla comunità MASCI FRONTIERE APERTE di San Bonifacio la disponibilità per accogliere un gruppo di circa cinquanta ragazzi, in partenza dalla Lituania in transito da San Bonifacio, con destinazione Lisbona per partecipare alla Giornata  Mondiale della Gioventù.

Abbiamo accolto con molto piacere la richiesta, approntando accoglienza presso l’Oratorio Parrocchiale a San Bonifacio, dove hanno dormito la notte del 27 luglio scorso per poi ripartire il mattino successivo.

Il nostro gruppo si è occupato di preparare la cena e la colazione del mattino seguente ed abbiamo cercato di incontrare i loro gusti e le loro abitudini alimentari. L’entusiasmo manifestato ci ha molto gratificato.

Vogliamo però mettere in evidenza che nostro obiettivo primario era cogliere l’opportunità di condividere questo piccolo segmento del loro viaggio verso Lisbona, un viaggio che ha dato a questi giovani la possibilità di incontrarsi nuovamente, dopo gli anni del black out per il Covid. E’ stato per loro un ritorno nel mondo, un ritorno alla cura delle relazioni, al confronto sui grandi temi che i giovani affronteranno: Ecologia integrale, Amicizia Sociale, Accoglienza e Misericordia.

Pensiamo che per molti sia stato un viaggio alla ricerca del senso della vita e del proprio posto nel mondo. Sicuramente è stato per loro un modo per sentirsi simili a persone che nemmeno conoscono, in un clima di gioia e condivisione unico, testimoniando che si può stare insieme al di là delle lingue e delle culture diverse.

La presenza di Papa Francesco è stato un faro per tutti questi giovani, sempre alla ricerca di conferme e risposte.

Sono ritornati il 10 agosto di passaggio nel viaggio di ritorno. La serata è stata allietata da pizze e molta gioia. Al mattino successivo abbiamo preparato una abbondante colazione, affinché potessero affrontare il lungo viaggio di ritorno a Vilnius.

E’ stato possibile anche fare una breve verifica, con l’aiuto prezioso di Frate Carlo efficiente traduttore, che ci ha fatto comprendere quanto intensa sia stata questa loro esperienza: affrontare le difficoltà della quotidianità in una città piccola come Lisbona, invasa da oltre un milione e mezzo di ragazzi, non è stato facile. Dover vivere uno stile di grande essenzialità ha fatto loro meglio apprezzare la loro comoda vita in famiglia e nel loro contesto sociale.

Molto importante è stato vivere il gioioso entusiasmo di ogni giorno, le difficoltà affrontate con la leggerezza dei loro giovani anni ed accorgersi che esiste un modo di vivere la catechesi ed i messaggi evangelici con entusiasmo, pregando e cantando. Un modo nuovo di testimoniare come essere cattolici.

Apprezzata è stata l’accoglienza ricevuta per molti all’interno delle famiglie locali e soprattutto ricevere aiuto e servizio da parte di persone anziane, in controtendenza rispetto la visione dei giovani al servizio degli anziani.

Sono nate amicizie trasversali a tutte le nazioni e culture, che sicuramente apriranno il loro cuore al mondo.

Il valore e l’importanza di questa esperienza avrà effetti nel tempo, i risultati positivi dei messaggi ricevuti ricadranno a lungo nella loro vita, pensiamo soprattutto al messaggio ripetuto più volte da Papa Francesco: NON ABBIATE PAURA!  ritornerà nella loro mente e sarà di aiuto nella loro vita.

Ci hanno molto ringraziato per il poco che abbiamo dato loro, offrendoci in dono un tessuto artigianale a telaio in lino tipico della loro terra, due bellissimi libri con fotografie del territorio ed un pane lituano della condivisione.

Abbiamo però voluto noi ringraziare loro per i momenti significativi che abbiamo vissuto e per la possibilità che ci è stata data di far parte di questo loro viaggio, di sostenere anche se in minima parte questi eventi mondiali certi dell’importanza dei messaggi che Papa Francesco ha portato a queste nuove generazioni.

Speriamo davvero che l’incontro con noi rimanga un momento significativo in mezzo a tutti gli altri da loro vissuti.

Il crack finale in cerchio ha concluso la loro visita da noi, nel pieno rispetto della tradizione Scout.

Il M.A.S.C.I.  Frontiere Aperte di San Bonifacio Verona

Articolo scritto da Marisa Gianello